Perché le migrazioni sono importanti per lo sviluppo sostenibile?

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile riconosce, per la prima volta, il possibile contributo delle migrazioni alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni. Il fenomeno migratorio, infatti, costituisce una sfida trasversale, che abbraccia tutti gli obiettivi SDG e gran parte dei target definiti. Politiche e governance adeguate in materia di flussi migratori, infatti, permettono al fenomeno migratorio di liberare tutto il proprio potenziale inespresso e di portare significativi benefici in termini di sviluppo, tanto ai Paesi di origine, quanto a quelli di destinazione. I migranti promuovono commercio e investimenti, portano innovazione, competenze e conoscenze nei propri Paesi di origine e in quelli di destinazione. I lavoratori migranti aiutano a colmare due gap fondamentali: da un lato, quello della manodopera, stimolando i sistemi economici dei Paesi riceventi e creando, di conseguenza, un numero maggiore di posti di lavoro e incrementando il gettito fiscale; dall’altro lato, i migranti consentono di riempire anche le lacune a livello demografico nelle società più vecchie. Molti dei guadagni ottenuti nei Paesi riceventi, poi, vengono inviati ai Paesi di origine, favorendo comparti quali istruzione, sanità e piccole attività economiche del luogo. Migranti e comunità locali possono dunque diventare parte di un grande scambio di valori, esperienze e competenze, promuovendo la tolleranza e la diversità culturale. Fornire ai migranti gli strumenti per realizzare appieno il proprio potenziale di sviluppo è uno degli obiettivi dichiarati sia nell’Agenda 2030, sia nella Dichiarazione di New York del 2016 e nel Global Compact per le Migrazioni.