Un nuovo numero in Danimarca risponderà alle domande relative al coronavirus in 25 lingue. La linea diretta è stata istituita dall’ONG Danish Refugee Council (DRC) per gestire l’enorme flusso di informazioni per gli abitanti del Paese che non parlano danese correntemente.
Il servizio è disponibile tutti i giorni telefonicamente e tramite chat web dalle 14:00 alle 16:00, a partire dal 6 aprile.
In linea generale, gli interventi dello Stato volti a informare i cittadini in lingue diverse dal danese sono stati abbastanza ridotti. Per citare un esempio, basti pensare che le pagine ufficiali contenenti consigli e regole riguardo al virus non sono state tradotte.
Anche per questo, oltre al nuovo numero del DRC, le ONG hanno lavorato per creare altre forme di supporto dedicate a rifugiati e migranti:
- DRC, ad esempio, fornisce assistenza online per lo studio e i compiti a casa per i bambini rifugiati
- DFUNK offre assistenza online per lo studio e i compiti a casa ai giovani rifugiati
- Mino Denmark pubblica notizie sulla pandemia da COVID-19 in 25 lingue
- DRC ha pubblicato alcuni consigli utili per le persone in contatto con rifugiati vulnerabili durante la pandemia
In quali altri modi la pandemia da COVID-19 ha colpito i rifugiati e i migranti in Danimarca?
- Tutti i programmi di integrazione sono stati sospesi. Le scuole di lingua sono chiuse e gli esami annullati fino a nuovo ordine. Le scadenze per il superamento di esami correlati ai permessi di soggiorno sono state prorogate.
- La cerimonia per la cittadinanza danesedel mese di marzo (in programma ogni sei mesi) è stata annullata, in quanto la stretta di mano con il sindaco o con il funzionario locale (senza guanti) è un momento essenziale della cerimonia. Tutto questo fa sì che persone in grado di soddisfare i requisiti di una delle domande di cittadinanza più severe in Europa dovranno attendere almeno altri sei mesi.
- Per di più, è bene ricordare che uno dei requisiti per ottenere il permesso di soggiorno permanente è quello di mantenere un lavoro a tempo pieno per un certo periodo e fino al momento della decisione. E proprio a causa delle misure di distanziamento sociale, molti richiedenti, al momento, hanno perso il proprio posto di lavoro, ma il ministro dell’integrazione ha affermato che non saranno presi particolari provvedimenti.
- Il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa ha invitato caldamente gli Stati Membri a rilasciare tutti i migranti e i richiedenti asilo detenuti, considerata la situazione attuale, in quanto i trasferimenti non sono possibili e il rischio di infezione negli ambienti chiusi è elevato. Il ministro danese per l’integrazione ritiene però che la decisione debba essere espressa dai tribunali.