In tema di politiche a favore dell’impiego, l’Emilia-Romagna ha recentemente promosso l’integrazione di sistemi sociali, sanitari e occupazionali per mezzo della legislazione regionale, al fine di facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro da parte dei soggetti più fragili e vulnerabili. Nel periodo 2014-2016, sono state implementate 17 operazioni e 16 progetti, volti a permettere ai cittadini stranieri di uscire da situazioni di svantaggio, marginalizzazione e povertà tramite l’assunzione di un impiego dipendente o l’avvio di attività in proprio. I destinatari di queste iniziative sono stati in totale 571 tra richiedenti asilo, beneficiari di status di protezione, migranti e minori non accompagnati. Due operazioni, in particolare, hanno riguardato il supporto all’inclusione lavorativa di circa 600 vittime di tratta e/o violenza, anche di genere.
In tal senso, a partire dal 1996, l’organizzazione Casa delle Donne assiste le vittime di tratta, sfruttamento sessuale e lavorativo e accattonaggio forzato, tramite un network sociale e sanitario denominato “Oltre la strada”. Tra i soggetti responsabili del sistema troviamo sia istituzioni pubbliche (Comuni di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Unione dei Comuni della Valle del Savio e autorità sanitarie locali della Romagna) che private. I programmi di protezione dell’organizzazione (ospitalità, impiego, protezione internazionale, assistenza per il rientro nel Paese di origine) coinvolgono in maniera collaborativa autorità giudiziarie, servizi sanitari e sociali, organizzazioni del terzo settore, sindacati ed enti di formazione.